TeX e LaTeX

Preparare articoli scientifici. Le basi

Le riviste serie mettono a disposizione un pacchetto o una classe LaTeX per comporre direttamente l'articolo senza preoccuparsi dell'impaginazione. Difatti LaTeX è uno formati preferiti dalle riviste per ricevere gli articoli. Questo perché, essendo un semplice file di testo, può sia essere processato direttamente se la rivista usa TeX/LaTeX, sia "tradotto" in un altro linguaggio di markup (xml, ecc...) adatto al programma di tipocomposizione in uso su quella rivista. Così facendo si riduce l'intervento umano riducendo la probabilità di errori, cosa che invece non può essere fatta usando documenti in formato .doc, dove il testo va riscritto da capo (aiutandosi con il copia e incolla ove possibile).
Un altro punto a favore di LaTeX viene dalla gestione delle immagini. Come sappiamo è bene usare sempre immagini in formato vettoriale (pdf, eps, svg, emf, ecc...). Attualmente le riviste accettano come formati vettoriali solo i pdf e gli eps, dato che svg è troppo recente ed emf è un formato proprietario di Microsoft. Ma proprio questi due formati sono mal digeriti da Word che li visualizza male oppure non ne permette neanche l'inclusione.

La codifica dei caratteri

Sebbene le riviste non dovrebbero avere problemi a processari file LaTeX scritti in una qualsiasi codifica, è sempre bene usare la codifica ASCII (ricordo che i primi 128 caratteri dell'utf8 o dell' iso-8859 sono uguali all'ASCII). Quindi, nel caso in cui vi troviate nella necessità di scrivere caratteri non presenti nei 128 caratteri dell'ASCII, scriveteli con i comandi appositi di LaTeX senza usare altre codifiche di caratteri. (Esempio scrivete \'a e non à)

La bibliografia

La bibliografia di un articolo deve essere sempre realizzata con l'ambiente thebibliography. Durante la scrittura comunque potete servirvi di BibTeX. Solo alla fine, sostituirete il codice per BibTeX con l'ambiente thebibliography, copiando le informazioni dal file .bbl e formattandole opportunamente.

Aumentare l'interlinea

Tabelle e Immagini alla fine del documento

Spesso le riviste, scientifiche e non, si ostinano ancora a richiedere il documento in una forma al giorno d'oggi praticamente inutile e cioè con interlinea maggiorata e oggetti mobili alla fine del documento. Per far questo c'è il pacchetto endfloats. È sufficiente caricarlo nel preambolo. Leggere la documentazione per cambiare il comportamento di default.