Impianto elettrico domestico.
Quadro elettrico e protezioni

Lo standard DIN35 e i quadri elettrici

Grado di protezione IP40, IP55, IP65. .... I quadri elettrici vengono spesso detti "centralini".

La protezione dalle sovracorrenti e dai cortocircuiti

Interruttori magnetotermici. La parte magnetica si occupa dei cortocircuiti ed è molto veloce nell'intervento. La parte termica interviene con tempi molto più lunghi sulle sovracorrenti. Esistono delle curve caratteristiche che riportano il tempo di intervento in funzione del rapporto I/Ir dove I è la corrente circolante nel circuito e Ir è ... Tali curve vengono chiamate anche curve di sensibilità e vengono identificate con le lettere B, C e D. Esistono altre lettere, non standardizzate dalla normativa e che quindi dipendono un po' dal costruttore e sono le curve MA, K, Z. MA sono tipiche dei dispositivi solo magnetici. La parte magnetica della Z scatta tra 2,4 e 3, la B tra 3 e 5, la C tra 5 e 10, la D tra 10 e 20, la K tra 10 e 12 e infine la MA tra 12 e 13. Sotto queste soglie l'interruttore scatta lo stesso grazie al meccanismo termico ma con tempi molto più lunghi: decine di secondi contro centesimi di secondo. Sotto la corrente In ovviamente non scattano mai.

Con In (corrente nominale) si indica la corrente massima di lavoro a cui il dispositivo può lavorare per un tempo infinito senza "scattare".

Con Icn (corrente di corto circuito nominale) si indica la corrente di cortocircuito.

Per la casa vengono usati solitamente interruttori magnetotermici con curva C o al massimo B se devono intervenire prima di altri con curve meno sensibili. A volte può essere utile sapere che curva ha il magnetotermico del fornitore del servizio. Se ha una curva D gli interrettori a casa, che saranno ragionevolmente di tipo C, scatteranno prima senza dovervi far scendere in strada per riattaccare l'interruttore principale.

Solitamente il più semplice impianto casalingo utilizza due magnetotermici per piano. Uno per le luci e uno per le prese. Quello delle prese da In = 16 A e quello delle luci con In = 10 A. Poi volendo si possono fare delle linee separate per degli apparecchi particolari: locale esterno all'abitazione, caldaia, ecc...

Gli interruttori magnetotermici della BTicino per uso domestico sono identificati dalla sigla Btdin. Esistono poi i Megatiker, i Megaswitch e Megabreak ma sono per applicazioni industriali o professionali. Gli interruttori tipici sono F81NA/XX e F820/XX con Icn = 4500 kA e curva C. L'F820/XX non supporta le connessioni PLUG-IN/TIFAST. Poi ci sono gli interruttori F82/XX, F82B/XX e F82D/XX con Icn = 6000 kA e curve rispettivamente C, B e D. XX sta per gli ampere della corrente In, cioè in pratica quella di lavoro.

Protezione dalle dispersioni

L'interruttore differenziale (volgarmente detto "salvavita") ... Con In (corrente nominale) si indica la corrente di lavoro massima tipica del salvavita. IΔn (corrente differenziale nominale) indica la corrente dispersa massima dopo la quale l'interruttore scatta.

Spesso gli interruttori differenziali contengono già un interruttore magnetotermico ma è sconsigliato, meglio usare interruttori differenziali puri. Molto utili sono gli interruttori differenziali "associabili" cioè con dei connettori appositi per inserire in serie, uno o più magnetotermici.

Esistono poi sistemi per il riarmo automatico, senza che voi dobbiate riaccendere manualmente l'interruttore. La BTicino produce il famoso "salvavita Stop&go". In pratica sarebbe un modulo che in realtà non contiene alcun salvavita. Consiste in un sistema con una levetta che rialza l'interruttore che gli si mette accanto.

I modelli tipici della BTicino. Ci sono quelli comprensivi di magnetotermico G8230/XXAC (no PLUG-IN/TIFAST) con 4500 kA e curva C. Poi c'è il G823/XX con 6000 kA e curva C. Poi ci sono quelli senza magnetotermico, detti interruttori differenziali puri, e sono i modelli G723/XXA e G723/XXAC. La sigla AC è adatta solo in corrente alternata mentre la sigla A indica che il salvavita funziona anche in condizione di onda non puramente sinusoidale. Poi ci sono i salvavita puri ma associabili, cioè senza usare dei fili volanti, contengono sotto di loro una barra con una morsettiera per poter essere collegati ad altri dispositivi, solitamente dei magnetotermici. Tra questi il G23/32A, il G23/32AC.

La distribuzione dell'energia in casa mia

A monte c'è il contatore dell'ACEA equipaggiato con un magnetotermico. Poi c'è un salvavita BTicino G723/25AC a cui sono collegati sette magnetotermici. Due al piano superiore per luci e prese (F820/16 e F820/10), tre al piano inferiore per luci, prese e caldaia (F820/16 e due F820/10) e infine due per il garage/officina per luci e prese (F820/16 e due F820/10).

Gli interruttori differenziali e magnetotermici hanno un verso?

In linea di principio sì. Sul davanti è sempre riportato uno schema. La linea va in ingresso dove ci sono i segmenti retti. Oltre al disegno dell'interrutto ci sono anche dei numeri. L'ingresso corrisponde ai numeri dispari. Di solito l'ingresso è in alto. L'interrutto è spento quando è abbassato.

uscita                      ingresso
numero pari   ____/ _____   numero dispari

Spesso lo schema è più "complesso", ma gli 
elementi grafici in più non cambiano la sostanza:

__   ____/ x-----
  |_|